I have always had a problem with memory, that is, not being able to memorize texts in a comprehensive manner, nor, more importantly, orations. Probably, as in my case, also a deficiency relating to a lack of concentration: in listening to a lesson I often let myself be taken, or to say more accurately, be deviated, by a thousand thoughts, and often these thoughts are (apparently?) deviating from what the subject matter of the lesson is; I link different thoughts to different thoughts, in short a detrimental “labyrinth” of non-memory. That’s why the professor would always accused me of having “few ideas that are well confused”!

Recently, however, I have been fine-tuning, directly testing, a technique of “dynamic” memorization. I named it so, though I don’t know if this relates to some technique already in use, maybe there is a similar one.

The technique of which I speak,  that of dynamic memorization, consists of mental auto-construction, whilst listening to a dialogue,  the creation of vivid imagery, “dynamic”,  and manifestly (which is obvious!) entirely pertinent to what one is listening to; that is, as if we were creating, instantaneously, a film on the subject. Scenes that reconstruct the theme, the facts, in one single episode. All in one’s mind: I will listen, just to give a particular example, to the phrase that says “according to Einstein, the force of gravity has the effect of bending space and time”, I construct in the mind “a film (a short film!) “where I imagine something heavy, a boulder (gravitational force), which pushes down a floor (the space) on which a clock (time) is placed. I hope that I have conveyed the essence of ​​what I want to communicate, to intend.

I know, it may seem like a wild undertaking, more adept to confuse memory, than to assist it. However, from what little I have put into practice, I have found that the “method” … has a tendency to be truely effective!

Now it’s time to add a further obviousness: it is absolutely essential, in putting this technique into practice, to use the maximum amount of concentration, that is, we must not allow ourselves to be “deviated” by diverse thoughts. In practice, as one might say in jargon, one must remain on task. As for myself, I have a brain that has the ambitions of an “Autonomous State”, it is still a practice with some difficulties, but, as I repeat, dynamic memorization has a tendency to work. It is not, perhaps, a “precise” memorization, made up of the exact words of the topic heard, but certainly it is – it could be – a memorization of the concept. And this, in many cases, will more than suffice.

Il tilacino era un predatore alfa. Il predatore alfa è quello che si pone all’apice della catena alimentare, non avendo alcun predatore in natura, nel suo habitat. Il tilacino si è estinto negli anni ’30. L’uomo, grazie alla sua tecnologia, può vivere ovunque, può battere qualsiasi avversario nella catena alimentare. E’ il predatore Alfa per eccellenza, è il super-predatore….


The Thylacine was an alpha predator. The alpha predator is the one that stands at the top of the food chain, having no predator in nature, in its habitat. The Thylacine became extinct in the 30s. Man, thanks to his technology, can live anywhere, can beat any rival in the food chain. He is the Alpha predator par excellence, he is the super-predator….


袋狼是一种顶级掠食者。顶级掠食者是指处于食物链顶端的物种,在它的生活范围内,不存在以它为食物的天然掠食者。袋狼已于20世纪30年代灭绝。人类借助科技,可以在任何地方生存,战胜食物链内的任何对手。人类是出类拔萃的顶级掠食者,“超级顶级掠食者”。

“Oh, Java…ti dico che tra mille anni arriveremo all’autoguarigione. Quando la chimica a nulla più servirà e sarà finalmente superata dall’energia…sì, Java, e faresti bene a toglierti quel sorriso sardonico! Sempre energia… Essa ci sorprenderà, essa tornerà ad essere parte integrante, …essa tornerà ad Essere! Intuito e ragione si accoppieranno, si avvilupperanno in infiniti frattali… verrà generata una differente dimensione di intelligenza…pensiero, energia e pensiero e poi ancora energia… Java, l’espansione … non ricordi?  Elettroni, materia, antimateria, …fotoni… protoni, …saremo in grado di beneficiare di ogni particella…Java, le tue sinapsi sono congelate…forse a te occorrerà più di mille anni”

Forse più che un non-luogo (così la definizione di utopia di Tommaso Moro), potrebbe trattarsi di una non-condizione. Un non-luogo è, per l’appunto, un “qualcosa” che non c’è, non esiste; per questo motivo irraggiungibile. Mentre una non-condizione può apparire, non solo ai visionari, come un “qualcosa” di raggiungibile, possibile, una volta rimossa la “condizione” che ne impedisce …la visione e l’accesso. Stando a quanto sopra, a Utopia si potrebbe definitivamente sostituire il suffisso di origine greca οὐ (vuol dire Non) con l’altro suffisso εὖ (vuol dire Buono); foneticamente, tra l’altro, molto simili.
Insomma …un Buon-Luogo.
I visionari e i non visionari potrebbe, così, vedere la propria realtà non più come due “mondi” paralleli, destinati a mai incontrarsi, ma come un unico Mondo a divenire. Col solo cambiamento della Condizione.

“Opto per uno spazio allargato. Dopo vicoli, dedali e meandri, grovigli e anfratti, opto per un luogo ampio, infinito! Più nessuna compressione, opto per l’espansione!” Oh, Java, antico amico mio: ho compreso il segreto “semplice” delle Piramidi! Sì, la semplicità della sua forma triangolare; una figura geometrica semplice che è destinata a donare all’uomo concetti complessi. La base della Piramide, confinata dentro i quattro elementi, non è altro che la rappresentazione della nostra amata Terra. Luogo dove noi ci affanniamo per avere non si sa bene cosa. L’espansione, Java, la diversità che converge verso un punto in comune, in alto.

I opt for an expanded space. After alleys, mazes and meanders, tangles and ravines, I opt for a large place, infinite! No more compression, I opt for expansion! Oh, Java, my old friend: I’ve understood the “simple” secret of the Pyramids! Yes, the simplicity of its triangular shape; a simple geometric figure that’s destined to give complex concepts to man. The Pyramid’s base, confined within four elements, is nothing but the representation of our beloved Earth. The place where we are struggling to have who knows what. The expansion, Java, the diversity that converges towards a common point, up high.

Quest’aria puzza! …posso chiudere la finestra, dottore?

Dio mio, ho un olfatto così potente…e solo di questo fastidiosissimo “potere” sembrerebbe che io sia stato dotato: avverto la puzza seppure questa dovesse provenire da migliaia e migliaia di kilometri di distanza. L’avverto sempre,…ovunque! …Adesso lo dico, …lo dico: dottore, sento continuamente tutte le scoregge del mondo! Ecco, l’ho detto! Non volevo essere così esplicito, …così rasoterra, dottore. Mi spiace…ed è una cosa che in realtà non risolvo col semplice chiudere la finestra, no. La chiudo così, istintivamente, di impulso…pur nella mia stabile consapevolezza che a nulla occorre… ma a volte …sento la necessità di illudermi…

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In questo estratto del mio libro parlo dell’anima come energia.

L’involucro biologico, Java…ci hai mai pensato? … involucro, il nostro corpo. Esso è soprattutto governato dalla nostra mente “terrena”. E se venisse invece, e principalmente, governato da una differente energia, una energia latente …come l’Anima? Sì, Java …e cosa accadrebbe al nostro corpo, ne gioverebbe fisicamente? Essa è una energia sorprendente, presente per forza in ogni essere vivente …pensa alla medusa, così eterea, composta per il 98% di acqua e la restante parte da materiale organico …e poi basta? No, Java… è banale, ma devi volere bene alla tua Anima …non tradirla, non male-dire! L’involucro, Java…il nostro involucro.

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Premio Concorso Internazionale di Poesia

“Universum Basilicata” 2018

Universum Academy Switzerland

 

Chiodi che trafiggono

chiodi che sorreggono

il corpo sulla croce,

Chiodi che pungono

le nostre menti,

Chiodi che sostengono

la Sua Idea.

Trafiggono il cuore,

sorreggono l’anima.

Chiodi che trafiggono

chiodi che sorreggono.

 << L’atto del configgere un chiodo si riteneva opportuno per simboleggiare qualcosa che avesse il carattere d’immutabilità, d’irrevocabilità fissata ed assoluta, che nessuna forza umana o naturale avrebbe potuto mai rimuovere, modificare, contrastare.>> (I chiodi nell’etnografia antica e contemporanea – Giuseppe Bellucci)

Nel caso di Cristo, avventurandomi in una “trasposizione” simbolica e senza volere diventare involontariamente blasfemo, mai azione così statica (inchiodatura) ha avuto un effetto così dinamico su grossissima parte dell’Umanità. Un vero e proprio Tsunami! Dichiara il Bellucci, nella sua disquisizione simbolica sul Chiodo, “nessuna forza umana o natura avrebbe potuto rimuovere”. Ora, di certo pur non reputandomi un puritano, un bigotto della religione, bisogna ammettere, in tutta onestà, che abbiamo assistito a una “forza non umana”. Comunque sia, entrando oppure no nel campo puramente religioso. E’ un dato oggettivo. Una forza che “schioda”, se così posso esprimermi. Richiamando la mia pseudo-poesia, e sentendomi non poco in imbarazzo per il premio ricevuto, sarebbe utile riflettere – oggi, nell’epoca post-moderna – sulla “Sua” idea che ha così tanto “punto” le menti. L’idea di Yeshua che “porrà fine all’età del ferro e ricondurrà il mondo interno all’età dell’oro” (Virgilio).  Insomma, …una idea Terapeutica, nell’accezione più elevata del termine.

Рухином яйце
Премия критики на конкурсе Юникорн 2016 – от литературы до театра – (Ровиго, Италия)
Мотивация получения премии

Премия критики для раздела Театр присуждается «Короткой сказке о Рухином яйце» Аурелио Ачето (Кьети). Эта театральная сказка красивая и значимая, автором текста, слов и сценографии является Бальтасар (Аурелио Ачето). Особенно выдающаяся личность, решительно cклонный к переосмыслению и развитию всего, что считается жизненно важным волокном в концептуальных отношениях между культурой и коммуникацией. Поэтому его работа исследует идею в параллельных рамках анализа и восприятия. Его тексты весьма оригинальные. Автору удается выделить имманентный и трансцендентный компоненты человеческого существа.