L’Autore

scritti e immagini allegorici

Baltasar

A mia moglie…

L’amore che provo per Teresa rappresenta quello spazio mancante tra le dita disegnate da Michelangelo nel suo affresco “La Creazione di Adamo”. Ecco, nel mio caso le dita si toccano, non c’è più lo spazio eternamente vuoto. E l’amore diventa un qualcosa di irreversibile, permanente, definitivo. La bioenergia dell’una è passata all’altro, generando una saldatura eterna, pur nella caducità dell’esistenza terrena: pur quando noi non ci saremo più, questa “fusione atomica” resterà in circolazione nell’universo, a formare magari chissà quale splendida materia cosmica. 

Baltasar e Ruggine, i due pseudonimi usati da Aurelio Aceto. Pseudo-scrittore, pseudo-drammaturgo e pseudo-creatore di immagini simboliche, queste le sue auto-definizioni.

I suoi testi teatrali, i suoi elaborati grafici, sono maggiormente imperniati sulla auto-consapevolezza, crescita personale, introspezione. Ha studiato lingua e letteratura araba. Ha seguito per alcuni anni vari corsi presso la Facoltà di Teologia. Ha frequentato l’Accademia Teatrale Arotron fino a poco prima del periodo di restrizione dovuto al Covid19

<< Ora basta, non voglio più essere modesto. Nel campo del fallimento indubbiamente ho successo, sono un numero uno, sono un eccelso!>>

“… a volte ho pensieri immediati, scrivo d’istinto…pensieri che, all’interno di menti più colte e migliori, potrebbero evolversi, acquisendo un senso più compiuto.
E’ per questo che scrivo, pur nella piena consapevolezza di non esserne all’altezza…
Cambiare le prospettive. Prospettive verso “l’altro” e verso il proprio “io”, la propria statica individualità. La ricerca di una nuova individualità, fatta di pezzi “dell’altro”. La ricerca di una visione differente dell’uomo in questa terra, in questo universo…in questa èra! Intelligenza etica, morale, autocoscienza, auto-costruzione, elevazione individuale e collettiva, soprattutto.
Ecco perché scrivo…
…passo molto tempo a dimostrare la nullità del mio essere…è un esercizio così liberatorio!…mi svincola da ogni cappio dell’ego…ed è anche un’azione facile, …molto facile: tutti gli elementi dimostrativi sono proprio lì, a portata di mano…”

                                                                                                 (da  “Baltasar, scrittore senza l’arte dello scrivere”)